Inaugurazione Giovedì 7 febbraio 2019 18:30 – 22:00

7 febbraio – 1 marzo 2019

La mente umana è corporea, abita le ossa e i muscoli nella sua essenza, non solo il cervello, e i lavori di Devin Kovach e Tatiana Stadnichenko creano uno spazio fisico per essa. Il magnetismo dei luoghi attraversati dai due artisti, mai monumentali ma potenti e archetipici nella loro quotidianità, si manifesta nella galleria, permettendo ai visitatori di abitarlo. Questa evocazione, dalle tinte blu, attinge alla memoria per fare a pezzi l’architettura contemporanea, in strati per Kovach, in eteree proiezioni per Stadnichenko, e permette di ricostruirla come nuovo linguaggio, estraneo da ogni dimensione storica e topografica ma ridotto all’essenza di spazio mentale. I lavori di entrambi gli artisti, forse inconsciamente, nascono da una profonda attenzione al movimento dell’essere umano nella città. Questa consapevolezza della proporzione porta a una “composizione musicale” che come il modulor di le Corbusier, si sviluppa non nel tempo ma nelle tre dimensioni. Il fluttuare della proiezione, l’illusoria profondità delle stampe, annegate in questo onirico blu rafforzano un’espressione che utilizza i rapporti tra gli sguardi, non la materia. Quando ci ritroviamo in questi luoghi delle idee non ci orientiamo bensì tracciamo, con Devin e Tatiana, realtà potenziali che si rifrangono e moltiplicano in incalcolabili esperienze che conducono lo sguardo verso nuovi confini di pensiero. “D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda” incalza Marco Polo nelle città invisibili di Italo Calvino e l’opportunità di trovare risposte nella memoria dei luoghi sembra essere quella che Devin e Tatiana ci offrono.

Francesco Buonerba

suono creato da l’artista svedese David Heikkinen